Brave, laureate e sottopagate: il rapporto che certifica la disparità

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Studiano di più, ottengono voti più alti, si laureano prima e meglio. Eppure vengono penalizzate nella ricerca del lavoro, nel tipo di contratti che firmano, nella retribuzione. È una fotografia impietosa quella che emerge dal primo Rapporto Tematico di genere del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea (che rappresenta il 90% dei laureati in Italia). Studiandolo, Elisabetta Ambrosi ha scoperto che le donne costituiscono dall'inizio degli anni 90 oltre la metà dei laureati in Italia. Eppure, a un anno dalla pergamena, gli uomini hanno quasi il 18% in più di probabilità di essere occupati e percepiscono tra il 13% e il 16% in più: 1.360 euro contro 1.200.

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