Il caso irrisolto dell’omicidio Scopelliti - Quando la mafia uccide in silenzio

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Era il 9 agosto 1991 quando Antonino Scopelliti, sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione, si accingeva a rientrare a Campo Calabro, sua città di origine, dove si era recato per le vacanze estive. Mentre era alla guida della sua BMW, privo della sua scorta, venne affiancato da due killer in moto che lo colpirono in pieno volto con un fucile calibro 12, facendo uscire la sua auto fuori strada. Durante la sua carriera Scopelliti si era occupato come pubblico ministero di importanti indagini rappresentando l’accusa al primo processo per il sequestro e l’omicidio di Aldo Moro, ma negli ultimi mesi della sua vita aveva manifestato i suoi timori per i rischi che comportava la trattazione del maxiprocesso di Palermo nel quale avrebbe dovuto sostenere l’accusa in Cassazione. È forse questo il movente del suo omicidio? E soprattutto, chi è stato a premere il grilletto? Proviamo a scoprirlo insieme a Massimo Brugnone, giornalista, attivista anti-mafia, ed autore della serie podcast “L’omicidio Scopelliti”. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast

Il caso irrisolto dell’omicidio Scopelliti - Quando la mafia uccide in silenzio

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